Modello Organizzativo della AFT 2

La AFT 2 interessa 5 Comuni della Provincia di Caserta per un numero di utenti pari a 30.337 circa.
Nell’ambito della AFT sono presenti 2 Comuni, Grazzanise e S. Maria La Fossa, distaccati dagli altri che invece sono tutti contigui ed abbastanza omogenei come popolazione e numero dei medici di medicina Generale che vi fanno parte. Anche i primi 2 Comuni, considerati nel loro insieme, rappresentano un nucleo omogeneo come gli altri.
Considerato che una caratteristica importante di questa riorganizzazione delle cure primarie è la “fidelizzazione” del paziente al territorio che deve rappresentare una efficiente alternativa al fine di ridurre la dispersione assistenziale ed il ricorso a cure improprie in ambito ospedaliero, si crede opportuno creare per ogni comune un raggruppamento dei rispettivi medici, che possono operare in studi singoli o medicine di gruppo, i quali organizzano gli orari dei propri studi in modo da coprire nell’insieme, per quanto è possibile, per ciascuno dei 5 giorni la settimana, una fascia antimeridiana dalle ore 8 alle ore 13, ed una pomeridiana dalle ore 15 alle 20.
I comuni di Grazzanise e S. Maria La fossa si organizzano come unico nucleo (spoke).
Ciascun medico, dunque, provvede ai propri assistiti e nel contempo si impegna a garantire anche a quelli degli altri medici, nei limiti previsti dalla normativa vigente, la dovuta assistenza durante il suo orario di studio.
Ciascun Comune prevede uno studio di riferimento dove un collaboratore di studio è in grado di ricevere le richieste degli utenti di altri medici, e smistarli verso uno dei medici presente nel proprio studio, eventualmente anche solo per un consulto telefonico.
Qualora non si riesca a garantire la copertura dei due turni orari di 5 ore giornaliere, occorre che almeno uno dei medici si renda disponibile, con opportuna turnazione, per un impegno orario in modo da coprire il tempo scoperto.
Tale attività extra può essere svolta nello studio del medico stesso o nello studio di riferimento.
Il collaboratore dello studio di riferimento in effetti è quello che indirizza il paziente e deve essere attivo, preferibilmente, per la durata di entrambi i turni giornalieri. Sarebbe opportuno fornirgli un cellulare per tale attività in modo da dare indicazioni magari anche durante la pausa pasto dalle 13 alle 15. Nel caso che un solo collaboratore non è disponibile mattina e pomeriggio se ne possono prevedere 2 che agiscono con turnazione.
Probabilmente la cosa migliore sarebbe che un collaboratore di studio lavori o in una medicina di gruppo per l’intera giornata, oppure presso due medici che organizzano il loro lavoro in modo speculare, uno di pomeriggio e l’altro di mattina.
Sarebbe auspicabile che per ogni comune si costituisse, se non già presente, una medicina di gruppo per rendere tutto più agevole, ma ciò non è indispensabile.
Naturalmente, oltre a tutto ciò è individuato uno studio di coordinamento o “di base”,che è lo studio di un singolo medico o di una medicina di gruppo, dove i medici con la supervisione del coordinatore organizzano tutte le attività previste dall'organizzazione delle AFT con i compiti da svolgere e dove avvengono le riunioni con tutti i medici per confronto, decisioni comuni, discussioni, condivisioni, audit e quant'altro.
Ogni studio di ogni singolo medico o gruppo può provvedere ad acquisire un collaboratore di studio e tutti questi devono interfacciarsi con quello dello studio di coordinamento per attività comuni come campagne vaccinali, screening oncologici, medicina d’iniziativa, ecc.
Per quanto riguarda l’attività infermieristica, questa dovrà essere svolta da almeno due infermieri che possono, secondo un calendario prestabilito, essere presenti per un turno di un’ora in ogni studio medico per un giorno a settimana. Naturalmente un numero maggiore di infermieri può garantire una presenza maggiore negli studi dei medici e per una quota parte nello studio di coordinamento.
Gli stessi infermieri saranno impiegati per gli ambulatori dedicati alle attività di diagnostica di primo livello: spirometrie, ecg, ecografie, attività diabetologiche, vaccinazioni, ecc.
Di fondamentale importanza è la costituzione di una rete informatica tra tutti gli studi medici tra loro e con quello di coordinamento.
A tal proposito si può valutare l’offerta della società che gestisce la Cartella clinica “Parmenide” che è un software già pronto per la gestione delle AFT. Ciascun medico può continuare al usare il proprio gestionale e periodicamente effettua una sincronizzazione dei propri dati con il cloud di Parmenide dove è costituito un database con i dati dei pazienti di tutti i medici. Ad ogni medico verrà fornito un software Parmenide light, grazie al quale può vedere la scheda della persona che ha davanti, assistita da altro medico, ed effettuare le necessarie prescrizioni. Tale software verrebbe fornito ad un costo di euro 50/anno nella forma light, mentre chi vuole acquistarlo per proprio uso, nella forma integrale, può godere di un prezzo favorevole.
Naturalmente questo è possibile farlo in poco tempo, ma al riguardo bisogna anche tener conto delle decisioni dell’ASL che deve comunque provvedere a fornire una rete aziendale dove confluiranno tutti i dati sanitari e attraverso di essa ci verranno forniti i dati anagrafici dei nostri assistiti, le esenzioni, MUP, ecc. e dove è prevista anche la possibilità di effettuare prenotazioni di visite e accertamenti vari.
Questo documento vuole essere una base su cui aprire un dibattito serio e costruttivo tra tutti i medici, per avviare in breve tempo l’organizzazione e la funzione delle AFT. Auspico che da subito, per tale discussione si faccia uso dei social che ho messo a disposizione di tutti, non è difficile ed è un dovere morale di tutti partecipare. Ricordo gli indirizzi delle pagine web:
Forum dei Medici delle AFT del Distretto 21: https://medicids21.forumattivo.com/
Gruppo Facebook Medici del Distretto 21: https://www.facebook.com/groups/1662488780559976/
Ciascuno può postare gli interventi sul mezzo che gli è più congeniale, ma deve anche almeno prendere visione degli interventi su entrambi.
Ricordo che l’appartenenza alla AFT è un obbligo e non una scelta e che per lo svolgimento delle funzioni previste è stanziato un fondo ad hoc che garantisce una remunerazione superiore a quella attuale per le varie forme di associazionismo esistenti. Tutte queste forme confluiranno, all’atto della pubblicazione sul BURC dell’Accordo Integrativo Regionale, in quella unica prevista che è la AFT. Quindi meglio non perdere tempo ed organizzarsi nel migliore modo possibile, anche al fine di migliorare le condizioni di lavoro di ciascuno.

Il coordinatore della AFT 2 – Distretto 21 – ASL Caserta
Dr. Giuseppe Blasio